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Asili gratis per i redditi bassi? Ecco la nuova proposta

lentepubblica.it • 10 Settembre 2019

asili-gratis-redditi-bassiIl Governo lancia una nuova linea politica in aiuto delle famiglie italiane con difficoltà economiche: asili gratis per i redditi bassi. Ecco di cosa si tratta.


Asili gratis per i redditi bassi? Ecco la nuova proposta del Governo Conte Bis.

Ecco i dettagli della proposta e la situazione attuale degli asili in Italia.

Asili gratis per i redditi bassi?

La novità programmatica la dichiara lo stesso Conte:

«Azzeramento totale delle rette per la frequenza di asili nido e micro nidi per le famiglie con redditi medio bassi a partire dal prossimo anno scolastico e ampliamento dell’offerta di posti soprattutto al mezzogiorno.

Questo Governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno.

E’ una delle varie misure che introdurremo anche al fine di sostenere la natalità e contrastare così il declino demografico.»

La mossa è concordata con i partiti di maggioranza. E serve per dare un segnale anche in direzione del calo demografico: non avere asili è una delle ragioni principali delle culle vuote. E si parla anche di nuove misure di sostegno e di bonus asili nido.

Nel dettaglio, l’obiettivo fissato dal Premier prevede il rafforzamento dell’offerta e della qualità dell’educazione fin dal nido; un investimento che Conte definisce “strategico” per il futuro della nostra società, dal momento che è qui che si combattono quelle disuguaglianze sociali che si manifestano “già nei primissimi anni di vita”.

La situazione attuale degli asili nido in Italia

La media dei posti presenti nelle strutture italiane, prima ragione, è la stessa della Lombardia: solo il 24 per cento dei bimbi può essere accolto. Eppure la promessa all’Europa era di nidi per almeno un terzo degli infanti (il 33 per cento) entro il 2010. Oggi in Valle d’Aosta la copertura è al 44,7 per cento, in Campania al 7,6. Quota 33 è superata solo in Emilia Romagna, Toscana e in Provincia di Trento.

L’Associazione BolognaNidi segnala come da Renzi a Conte, in attesa delle inaugurazioni, si siano registrate strutture cedute in subappalto e altre aperte con i soldi pubblici e serrate finiti i finanziamenti. Non serviranno solo finanziamenti, tra l’altro. Serviranno ispettori.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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